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Sempre più casi di violenza sulle donne L´allarme del procuratore Aldo Giubilaro alla presentazione del libro della Verdini

27-02-2017 17:54 - Convegni
Organizzato da Cristiana Barandoni direttrice dell´Associazione Gruppo Archeologico ApuoVersiliese in collaborazione con il CIF Comunale di Carrara, il CIF Comunale di Massa e il Centro Antiviolenza DONNA chiama DONNA di Carrara.
Patrocinio del Comune di Massa e della Provincia di Massa-Carrara.


MASSA
«È un´emergenza continua, purtroppo casi nuovi ne arrivano in continuazione. La violenza di genere è un fenomeno a suo modo "democratico": non ha distinzioni di provenienza sociale, reddito e origini. E purtroppo è in forte crescita». Se a dirlo è il procurato capo di Massa Carrara Aldo Giubilaro allora è il caso di drizzare le orecchie.
E darsi una sveglia collettiva, perché ormai dovrebbe essere chiaro che non si tratta di un fenomeno ignorabile che succede solo a casa degli altri. L´occasione per parlare della violenza sulle donne è ancora una volta il libro di Alessandra Verdini "Rose, lacrime e sangue". Dopo la presentazione nella sua Carrara, tocca alle stanze del Teatro Guglielmi ospitare il dibattito. Va detto: sala piena, ma solo tre uomini. Piccola cosa sulla quale riflettere. Più del titolo,un po´ a effetto per attirare l´attenzione del lettore, è il sottotitolo che dà misura dell´ambizione positiva del lavoro di Verdini: "Analisi e nuove strategia di contrasto alla violenza di genere a Carrara". Oltre la cronaca, oltre le storie, per la costruzione di una cultura che sia eredità comune per sperare di superare la strage delle innocenti. E per questo accanto a lei, oltre alla moderatrice Donatella Beneventi ci sono il sociologo e maresciallo dei carabinieri Giovanni Sabatino, Francesca Menconi del Cif (centro italiano femminile) di Carrara oltre il già citato procuratore.
E proprio lui nell´intervento di apertura traccia alcune possibili interpretazioni di quella che segnala «un´impennata preoccupante di un fenomeno tremendo».
In cima a tutto pone «l´assuefazione, quella tendenza sempre più forte a vivere immersi nella violenza. Primi fra tutti i giovani che vivono la realtà virtuale, quella dei videogiochi, dove si uccide senza problemi e poi mi pare che facciano fatica a tornare in questa dimensione.
La morte ha perso la sua importanza per diventare una cosa banale, da tutti i giorni». Accanto a questo «la poca responsabilità dei propri atti, il disgregamento di una serie di regole di convivenza civile che sono a garanzia della comunità tutta. Vengono violate pensando che sia una passeggiata, che la cosa non procuri un danno permanente ».
L´invito del procuratore è dunque a valutare e inserire il fenomeno della violenza sulle donne nel quadro più ampio di un disgregamento del tessuto sociale, a suo avviso all´opera da anni.
A ringraziare la procura dell´attenzione prestata alla questione ci pensa Francesca Menconi, che dice apprezzare «la volontà di creare una sezione interna alla procura, guidata dalla dottoressa Alessandra Conforti dedicata alle questioni di violenza di genere, per avere una regia unica e non lasciare che si disperdano. Cooperare e coinvolgere tutti gli attori dà i suoi frutti. E noi del Cif, con il nostro servizio di ascolto ventiquattr´ore su ventiquattro, sette giorni su sette sappiamo bene di quanto si frequente ricevere richieste d´aiuto. Il fine settimana soprattutto .
Dopo gli elogi del suo ex docente Sabatino, «un libro capace di parlare ed emozionare persone diverse, scritto con cuore e testa insieme», Verdini ha raccontato il suo percorso, ritornando su alcune tematiche importanti ma non scontate.
«Nella mia formazione e nella decisione di scrivere questo libro - ha sottolineato - l´esperienza centrale, quella che mi ha cambiata anche come persona, è stata quella dentro il carcere. Il compito di chi, come il Cif, ascolta e sostiene le donne è fondamentale e primario. Ma il punto è andare alle origini di quella violenza, che altro non è che un fatto sociale, una relazione tra chi la infligge e la subisce. Ho avuto davanti degli uomini, sette, con i quali ho parlato. Non tutti, anzi molto pochi si sono aperti davvero. Molti non si pentono, trovano scuse o appigli. Però uno, uno solo, se seguito avrebbe potuto fare un percorso di cambiamento. Per mene vale già la pena».
Riproduzione riservata

Progetto di Analisi e nuove strategie di contrasto alla violenza di genere è stato finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara con il Patrocinio del Ministero della Giustizia.



Fonte: Il Tirreno Articolo di Libero Red Dolce

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