29 Marzo 2024
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Federazione Antiviolenza Ginestra

25-11-2015 08:38 - Attività diverse
Di seguito l´articolo a cura di Gonews.it e l´intervento della Vice Sindaco prof.ssa Fiorella Fambrini

Più unione, più forza, più efficacia. Con questo spirito la federazione "Ginestra" si è presentata alla cittadinanza questa mattina, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne. All"incontro hanno partecipato Eleonora Gallerini, presidente delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli, Maya Albano, psicologa responsabile del Centro Aiuto Donna Lilith, Francesca Menconi, presidente del Centro CIF di Carrara, Maria Giovanna Ulivieri Papucci, presidente di Ippogrifo Livorno, Giovanna Del Freo, presidente delle Sabine di Montignoso. Presente anche l´assessore alle pari opportunità Cinzia Farina del Comune di Montespertoli. Tra le autorità presenti, hanno presenziato l´incontro Eleonora Caponi, assessore del Comune di Empoli, e Fiorella Fambrini, vicesindaco del Comune di Carrara. La federazione "Ginestra" nasce da un coordinamento regionale – promosso nel 2014 – e unisce le forze di quattro centri antiviolenza toscani. Per Ginestra si alza l´asticella degli obiettivi, con un´azione più strutturata, capillare e solida a livello regionale secondo una pianificazione mirata degli impegni, che giorno dopo giorno i quattro componenti stabiliranno. Resta inalterata l´identità di Ginestra, ispirata ai valori di cui il fiore è simbolo. Unità, solidarietà, determinazione, coraggio nel resistere alle avversità. "La ginestra è un fiore che nasce in terreni difficili, proprio come difficili sono gli ambiti in cui operano i centri antiviolenza – ha detto Eleonora Gallerini – La federazione è un riconoscimento regionale che crea uno spazio di condivisione e cooperazione. L´unione di quattro differenti realtà costituisce la nostra ricchezza. Un altro punto di forza di Ginestra è la volontà di portare avanti la nostra azione a fianco degli uomini. La violenza riguarda: per questo le porte di Ginestra sono aperte a tutti, senza esclusioni, per sensibilizzare e aiutare le donne che subiscono violenza". Tante sono le forme e i volti della violenza. E tante sono le modalità di intervento di un centro antiviolenza. Dal supporto psicologico alla protezione, dalla consulenza legale gratuita all´assistenza per i minori e il reinserimento professionale della donna. I progetti promossi da Lilith sono stati illustrati da Maya Albano, psicologa del Centro Lilith delle Pubbliche Assistenze di Empoli, con particolare riferimento al progetto Nadia che ha portato alla nascita della cooperativa SOS Luna (che dà lavoro ad otto donne uscite dalla violenza con il supporto di Lilith), gli sportelli di ascolto sparsi in tutta l´Unione dei Comuni dell´Empolese Valdelsa, e il progetto Con.divido, campagna di sensibilizzazione e prevenzione promossa in alcune scuole elementari e medie dell´Empolese Valdelsa, da settembre 2014 allo scorso ottobre. "La violenza non è un fatto privato e troppe volte il detto di non mettere il dito tra moglie e marito è dannoso – ha detto Albano – C´è bisogno di non voltare lo sguardo, senza fare finta di niente". Francesca Menconi del Centro CIF di Carrara ha sottolineato l´importanza di investire sulle relazioni, "perché la donna che subisce violenza è l´ultimo anello della catena e per aiutarla bisogna intervenire prima, puntando sulla consapevolezza e il rispetto per se stessa". Maria Giovanna Ulivieri Papucci di Ippogrifo Livorno è intervenuta sottolineando l´importanza "di fare rete, giorno per giorno". E ha aggiunto: "L´azione nelle scuole è fondamentale, come lo è costruire con gli uomini percorsi di sensibilizzazione e approfondimento sul concetto di violenza, spiegando che anche una spinta o l´aggressività verbale costituiscono violenza". Giovanna Del Freo delle Sabine ha ribadito l´importanza dell´azione di sensibilizzazione e prevenzione nelle scuole operata nel Comune di Montignoso. Il dibattito è stato concluso dall´intervento di Grazia Guerra dell´associazione Ca.te.ri.na., che ha presentato il progetto "Chiama il tuo Angelo".

Leggi questo articolo su: http://www.gonews.it/2015/11/25/nasce-la-ginestra-la-federazione-che-unisce-le-forze-di-quattro-centri-antiviolenza-toscani/
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Intervento della Vice Sindaco prof.ssa Fiorella Fambrini

Empoli, 25 novembre 2015
Sono Fiorella Fambrini, vice sindaco di Carrara con deleghe all´Istruzione e alle Politiche Sociali.
Vi porto con i miei saluti quelli dell´Amministrazione comunale di Carrara ed anche dell´assessore di Montignoso Angela Stocchi, che da insegnante di Matematica è impegnata con le Olimpiadi di Matematica.
Sono qui con le amiche di CIF DI Carrara e la loro presidente Francesca Menconi.
Il CIF: 70 anni e non li dimostra, attivo e dinamico come è!
Allora care amiche e cari amici, all´insegna di questa giornata importante a livello internazionale ci siamo trovati insieme qui per LA GINESTRA. E voi mi comprenderete se, dati i miei trascorsi professionali, da subito ho avvertito la suggestione dei versi leopardiani e ho pensato alla Ginestra O FIORE DEL DESERTO.
La similitudine vien facile perché l´identità e la sensibilità della donna nel suo percorso ab origine ad oggi è connotata da una fragile forza o, se vogliamo, da una forte fragilità che le ha consentito di vivere e sopravvivere come IL FIORE DEL DESERTO, che nonostante tutto continua la sua esistenza in un terreno ostile che le dà il minimo sostentamento eppure, nel contempo, emana il suo profumo intorno. Con delicatezza.
Ed ancora considero con voi il versetto, tratto dal Vangelo di Giovanni, che il poeta pone a commento e introduzione dei suoi versi "E gli uomini vollero piuttosto/le tenebre che la luce".
Bene argomenta con un lucido pessimismo, che noi però vogliamo e dobbiamo superare, la tendenza che l´uomo ha nel suo percorso storico a ripiegarsi su stesso e alla conservazione di archetipi stereotipati, anziché aprirsi all´innovazione, non dico quella tecnologica, che è la più facile, ma quella degli ideali e dei diritti. Dunque anche dei Diritti delle Donne.
Protagoniste della storia e nella storia, con ruoli mai del tutto riconosciuti, almeno nella realtà vissuta, nella quotidianità, nel trascorrere dei giorni e degli anni.
Noi cerchiamo la luce, il progresso vero e condiviso, noi donne, che grazie ad una Cultura dinamica non formale abbiamo gli strumenti per rivolgerci alle altre donne, meno fortunate quanto ad autonomia culturale, economica, sociale, per dare strumenti psicologici e materiali che servano ad una effettiva emancipazione.
EMANCIPAZIONE. Nel vero unico senso etimologico della parola: liberazione dalla schiavitù
dal latino: emancipatio, istituto tramite il quale il figlio otteneva l´estinzione della patria potestà, composto da e cioè fuori e mancipium acquisto della proprietà - a sua volta composto da manu e capere prendere con la mano.
Guardate, il termine storico filologico è importante perché significa liberazione dallo stato di proprietà, di schiavitù, dalla sopraffazione e dalla violenza quale che sia, fisica evidente, morale subdola.
L´emancipazione passa a noi come la conquista di una libertà ottenuta eliminando le gerarchie - una "libertà da" prima che "libertà di".
Ebbene in questo processo rinveniamo forse una necessaria sfumatura di irruenza, di evoluzione ancora da compiere attraverso l´esplorazione di questa nuova libertà che nella sua completezza è ancora da raggiungere da tante tante donne in tanti tanti luoghi del mondo, lontano ma anche vicino a noi.
Allora ben venga questa tendenza a fare rete, a costruire alleanze di progresso e di civiltà per le donne come per l´uomo, perché evoluzione ed emancipazione della donna significa evoluzione anche dell´uomo, un miglioramento del suo essere e del suo progetto di vita.
Avete detto tante cose, vi ho ascoltato con interesse e attenzione. Ritengo che giustamente ciò che avete affermato e proposto debba essere una testimonianza da usare nel modo migliore con metodo sistematico: Siamo oggi anche noi su un grande palcoscenico dove le Nazioni Unite, l´Italia e il mondo intero commemorano la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, per attivare iniziative volte a sensibilizzare donne e uomini ed ancor più a creare una consapevolezza di sé e dei diritti propri e altrui.

Questa data del del 25 novembre fissata nel ricordo dell´efferato assassinio delle tre sorelle Mirabal, vittime del regime domenicano di Trujillo nel 1960, deve essere rinnovata nel nostro impegno quotidiano quale che sia il nostro ruolo, ancor più se istituzionale, per rispettare il patto di civiltà e di progresso morale che nel 1999 l´Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha posto all´attenzione di tutte le donne e gli uomini di buona volontà.
L´impegno che ritengo di dover stringere come rappresentante dell´Amministrazione comunale di Carrara è di proseguire un percorso condiviso insieme per educare al rispetto dei Diritti, mettendo a disposizione tutte le risorse e gli strumenti a disposizione.
Fiorella Fambrini

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